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“Stili di attaccamento nel cane alla luce della teoria polivagale” con la Dott.ssa Elisabetta Mariani
La teoria dell’attaccamento è il risultato di diversi apporti teorici derivanti da varie aree di studio, quali quella psicoanalitica, etologica e antropologica. Nello specifico, Bowlby subì l’influenza, nella sua teorizzazione, della scoperta dell’imprinting effettuata da Lorenz (1957): quest’ultimo scoprì che un anatroccolo appena uscito dall’uovo segue il primo oggetto in movimento che compare alla sua vista. Ma partiamo dall’inizio: emblematico è, in tal senso, l’esperimento proposto da Lorenz del “guanto giallo”, in cui un guanto giallo veniva posto, in movimento, allo schiudersi delle uova di anatroccolo. L’elemento cruciale è che l’anatroccolo cominciava a seguire il guanto come se si fosse trattato dell’anatra-madre, nonostante non avesse ricevuto dall’oggetto nessuna delle cure che si pensava stessero alla base del rapporto d’affiliazione. Tale esperimento ha dimostrato, dunque, la possibilità che si sviluppi un legame verso una figura specifica anche senza che essa fornisca alcuna ricompensa di cibo e calore.
Nella teoria polivagale scopriremo come gli stili di attaccamento nel mondo del cane sono sovrapponibili a quello umano e come alcune mamme cagne in determinati contesti sviluppino attaccamenti disorganizzati e producano effetti molto pericolosi nella crescita dei loro cuccioli.
“Stili di attaccamento nel cane alla luce della teoria polivagale” con la Dott.ssa Elisabetta Mariani
Disponibile in differita
Dott.ssa Elisabetta Mariani
La teoria dell’attaccamento è il risultato di diversi apporti teorici derivanti da varie aree di studio, quali quella psicoanalitica, etologica e antropologica. Nello specifico, Bowlby subì l’influenza, nella sua teorizzazione, della scoperta dell’imprinting effettuata da Lorenz (1957): quest’ultimo scoprì che un anatroccolo appena uscito dall’uovo segue il primo oggetto in …